Iran, Italia

Ci sono i mostri. Ci sono sempre stati. Sono di certo spaventosi e affamati, abitano il buio senza lasciarlo mai. Nelle tenebre si possono sentire e immaginare, ma con la luce non esistono, nessuno li ha mai visti. 

In un villaggio c’è un ragazzo che vuole una ragazza, e lei lo vuole. Si amano e vogliono scappare, perché la famiglia della donna ha scelto un altro, uno che la pretende a forza e giura il sangue. Lo stesso sangue brucia un altro amore, in una città più grande, e uguale chiede libertà. Le due storie raccontano di amore e di confine, i personaggi vivono disperati sulla linea che separa il mondo da un altro mondo più lontano, dove ciascuno va dove il suo cuore vuole, e non accetta costrizioni: si fa spinare il corpo e le ragioni, rinuncia al fiato, cerca un respiro dove non c’è aria, diventa un cane, un pesce o un’altra cosa, un mostro o un corpo morto, per trasformarsi all’infinito e farsi raccontare. 

Lui se ne va e lei aspetta, lei può partire e lui no, si resta insieme o si muore; per il viaggio servono trucco e bagaglio, la faccia pronta al vento, l’armatura di una buona educazione, un cuore che regga la riserva di sentirsi soli. I mostri sanno quand’è che un uomo è tale, sulla soglia di una rete, nelle acque gelide del mare, teso dalla paura di un passaporto falso alla dogana, spezzato eppure ancora in piedi a farsi crivellare, tra le pietre di una mulattiera, inseguito da una forma violenta di dolore che non ti lascia più; un dolore che parla e dice che sei vivo. 

Una volta ho visto un mostro in una casa, terrorizzato non sapevo cosa fare. Immobile nel buio sentivo il sangue che chiedeva aiuto, fissavo il niente, sapevo solo che se fossi uscito dalla notte avrei dovuto raccontare. Di nuovo avrei cercato nello stesso buio, per ricopiare, scrivere o filmare la stessa storia, sempre uguale. 

Perché chi muore possa non morire. 

Uscire dal nulla tornarci

fare un giuramento registrato

una fotografia che sia una prova 

con le parole messe a caso in un appunto 

e il sangue 

dentro ogni cosa

per farci credere che questo posto esiste  

con i suoi mostri ad aspettare in ogni casa 

in ogni stanza

e risvegliarsi con le immagini davanti agli occhi ancora vere 

solo per ricordare raccontare

il nulla dove sono stato 

è un posto dove tutto ha una fine brusca 

come un paese che precipita nel buio 

e non si sente niente

solo i rumori dei cani, ancora cani

tutto il tempo   

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Gli orsi non esistono – Jafar Panahi- film 2022