Le immagini scorrono lentissime e il tempo silenzioso, quasi niente tra le mura, e poi di colpo un’esplosione. Le ferite e il sangue dappertutto, il bianco accecante. Grida dall’inferno non fanno dormire. Cocci e schegge schizzano nel frastuono, c’è l’eco in una stanza vuota, lo sguardo che precipita.
Sembra un videogioco.
Fa male.
Guardo brandelli di gambe e braccia sulla strada, in mezzo a una schiera di case basse, tra polvere e sole, mentre sparano i cecchini. C’è una famiglia chiusa al piano di sopra tra due fuochi che incombono dappertutto: vivevano qui, restano qui prigionieri al buio. Respiro insieme a loro, insieme ai ragazzi soldati che chiedono aiuto via radio, aspettano i blindati, come loro provo stare calmo, vorrei non pensare. Fuori il nemico nascosto è uguale.
Non riesco a non immaginare i pensieri degli altri nelle file di un cinema d’agosto. Mi sento accerchiato insieme a queste persone sconosciute, con le mani dei rumori addosso, le armi da qualche parte e l’acqua alla gola. Siamo nelle immagini, ci sparano addosso, perdiamo aria e sangue. Dov’è il nemico? Chi lo sente arrivare? A cosa sta pensando? Che faccia ha?
Come si fa a non perdere la testa? Come si vive vicinissimi alla morte? Che suono ha un pianto moltiplicato per cento o mille, di bambini senza famiglia col sangue negli occhi e la fame?
Questa roba è un tentativo continuo di dolore e sopravvivenza. Sento una ninna nanna da qualche parte, è solo un ricordo. Mi ci aggrappo. La afferro più forte che posso. La tengo a mente.
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Warfare- Alex Garland/ Ray Mendoza- Film 2025
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*Il film ricostruisce una missione dei Navy Seal a Ramadi, in Iraq, nel 2006, sulla base dell’esperienza reale del soldato Mendoza.