Cardiologia

Vive in un luogo lontanissimo, costruito con le parole, ma non sa abitarlo. Il palazzo è immateriale, costruito di versi che cadono poco per volta dai fogli scritti e subito perduti. Scrive e smarrisce: la poesia è un’apparizione continua, di volta in volta decomposta a contatto con la vita. Scrive da un lato del mondo altro, da una finestra cardiaca segue i tempi dispari, ferma un ricordo in tasca, lo stropiccia e se ne scorda. Si dice che i poeti vedano a mezzo, affetti da una distorsione che scambia tenebre e luce.  

Quando fa l’errore di sentirsi solo, ogni cosa è estranea alla parola, impossibile da trasformare in un qualunque amore o compagnia. Non succede niente, non si ascolta altro che l’eco, il ritorno: la solitudine è una figura che prende la stanza, respira e non risponde.

Ha un infinito bisogno di amore, non vuole sentirsi perduto, eppure è tale: come se la sua vita fosse un quadro e nessun posto per sistemarlo, per entrarci una buona volta, finalmente, piuttosto che star qui a spostarsi lungo le pareti che scompaiono anche loro, e così i giorni, a fare un solo lunghissimo tempo che non passa mai. 

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Beppe Salvia- Cuore – Internopoesia 2021