C’è una giostra spinta a mano che ruota su musiche circensi, un luna park nelle luci artificiali. Girano un cavalluccio, una marionetta di serpente, due coppie una contro l’altra mosse dalle mani marionette. Un uomo sbarca in una città straniera, mare d’oriente. Prende un caffè, parla con uno e subito riparte. Un incidente ferroviario lo lascia nel buio della giungla.
Sto qui
trascrivo immagini come fossero ricordi
mentre fa uguale il protagonista
Entrambi in bianco e nero a disegnare
a fare schizzi di parole
Le luci di capodanno sfavillano perché c’è il buio. Come un incendio riempiono l’orizzonte oltre i palazzi, poi il fuoco cade giù a mostrare le strade e la città. I grilli cantano per indicare dove finisce la notte e dove comincia, le falene seguono le interruzioni nel buio, chiudono i cerchi su ogni tentativo di chiarore. Il traffico sfila al rallentatore, mezzi fantasma si perdono intorno a un fuoco nella foresta. I galli si preparano alla guerra. Accade tutto prima della festa.
Tele foto grammi
La gente al cinema è sparita
lo schermo è un giro
conta i trascorsi
e il tempo
La voce distorta da un amplificatore a ruote lungo il fiume fa uno stato di ipnosi che fa sparire tutti dentro e fuori il film, ciascuno immerso nella distesa che risale- come i pesci al contrario lungo le correnti.
Un uomo fuma dallo schermo e i cerchi aleggiano come fosse niente in mezzo alla platea, scivolando tra le poltrone, di spirali e ombre incolori, poi azzurrine e scure.
Ora una donna-notte segue la fuga del suo uomo. Ansima e fa un respiro, sembra il bosco nel fogliame. Al riparo di un gazebo le città d’acqua si muovono sui canali, le onde fanno l’orchestra, da qualche parte aspetta un principe a palazzo. Scena di ballo bagnato nelle stanze della casa trasparente. Scena di viaggio.
L’uomo fugge da un amore e la più caparbia donna del mondo lo persegue sulle tracce, cantano galli e fiumi e il cielo disegna una danza di elefanti. Lei controlla le liste passeggeri, conta i malori gli svenimenti: «Torna a casa, ho avuto un imprevisto» scrive lui, mentre guarda i suoi pensieri deragliare altrove. Come le notti nelle giungle strade ferrate, fiori di loto, conversazioni.
La donna segue il suo uomo per sposarlo, arriva un attimo dopo che arriva lui nei porti d’oriente. Questa è la storia coi viaggi di mezzo e i sogni.
E quasi niente finale.
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Grand Tour- Miguel Gomes/ 2024- film