La nulla estate

Si apre l’alba di fischi e sirene su una prateria biancastra, dove la furia del sole ci ha rotti. Qui non pioveva dalle ultime maree di aprile, qui gli appunti usano i mesi. Il tempo è la vacanza di quando era ragazza.

La parola muove

sulla terra sgomberata

risale dopo la secca perticore

L’ha trovata rovistando le foglie

anni di demoni e oscillazioni

di ferite e ammassi

Non puoi tacere in mezzo alle stelle.

Lei parte. Ad ogni treno c’è una crepa, un animale travolto per un viaggio che dimenticherà. Dai finestrini vede Elvis, John Keats, Gesù. Scrive le frasi degli altri. Dicevo dell’alba: c’è un’aria tetra, tutto è accennato, selvatico, nessuna spiegazione. Shakespeare e Giovanna D’arco provano la verità. I magnetofoni fermano i rumori, l’ultimo amore che ritorna, Patti Smith.

Se devo spiegarti un disegno, lo zero è uguale per la poesia. Vale per il tuo nome e gli altri: guardati intorno. Lei tace perché se parla non ha senso. Il corpo delle parole è chiuso in un baule-scrigno di legno secco, brucerà velocemente d’inverno la vita rimasta, scampi di nidi e foreste, di alberi da parco in fila; erano ombre a protezione della furia immobile del sole di quest’estate. Se devo parlare di lei quando era ragazza, ne ricordo la luce dolce e il bruciore leggero sui sensi. Lo dico ora che è grande, ora che prima distrugge e poi si sente sola.

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PJ Harvey- I inside the old year dying- Partisan Records 2023/ Cd