Questo e quello si muovono lungo le fila di più discorsi: il palco e la poesia, chiodi e legno, l’equivoco dei ricordi e dei fantasmi, i cori e le canzoni. Con una strategia multiforme Enzo Moscato traversa il denso fiume del drammaturgo napoletano, familiarmente inteso De Filippo, nume artistico intoccabile, e il guaglione Eduardo, di miserie e amore, abbracciati in un viaggio per mare. Ecco cos’è la trama di un artista, ecco apparire da un lato Pasolini, lo strazio di un corpo e l’amicizia, la sparizione e poi di nuovo la luce che rompe il buio del palco. Con un lavoro di frammentazione e scandaglio, i ricordi di giovinezza e strada, il destino straniero, compongono Eduardo fin dentro il ceppo oscuro di famiglia. Moscato ne racconta la solitudine di folla e sipari, le attese nel nulla frapposto tra gli occhi e il corpo, il suono e la mancanza. Perché il corpo, cos’altro, fa l’anatomia immortale di un’opera, la quale riemerge nuova da una galleria di personaggi, dai dialoghi di scena.
Per ogni replica e scrittura, a furia di ricopiare le commedie, parola per parola, il nuovo pretendeva il suo spazio e diventava un’altra cosa. Così suo padre Eduardo Scarpetta gli mise la scena tra le mani, e lui la ricreò. Così dietro il misterioso testo multiforme, pensato per rivivere in proscenio, dietro la partitura, qui incombono i richiami dei morti, il linguaggio tra i mondi. Qui due Eduardo si parlano, fanno controcanto e confessione, mentre sul filo di mezzo si rincorrono i fantasmi. Il testo adopera versi e citazioni, riferimenti e pretesti, mischiando insieme cos’è scomparso e cosa no. I pezzi si compongono incessanti, dove il silenzio è in ascolto: ecco apparire un volto scarnificato e vivo, ecco una frase meticcia di canzone, una parola mozza in dialetto. La storia, gentili signori, è una candela: dov’era buio ritorna, qui dove non c’è finzione. Il teatro rimescola e racconta, la parola è sentimento di memoria. Ecco cos’è il rimpianto, la figura perduta di Luisella, morta bambina, figlia mai perduta. Sotto la trama è lei che si mostra, infine, ferita e dedica nel cuore di un uomo.
Tà kai tà – Enzo Moscato
Editoria e spettacolo 2020